Fare il bucato in acqua fredda è possibile.

Sebbene oggi si sia abituati alla lavatrice e la consuetudine di lavare a mano sia più un’eccezione che la regola, per molti secoli prima dell’invenzione della lavatrice, lavare in acqua fredda era la normalità.
Oggi le mutate condizioni sociali e i diversi ritmi quotidiani impongono abitudini diverse, tanto più che la tecnologia ci permette di raggiungere elevati livelli di igiene e di pulizia dei capi.

Dal lavatoio alla lavatrice: quando si lavava in acqua fredda

Nella memoria comune è ancora impressa l’immagine delle lavandaie che si recavano a fare il bucato al lavatoio. Le nuove generazioni non potranno più avere questo ricordo e rimarranno solo le foto di repertorio a testimoniare una abitudine ormai abbandonata.

Dalla metà degli anni ’50, in pieno boom economico, iniziò la commercializzazione delle lavatrici.

Sebbene in un primo tempo avessero un costo spropositato, corrispondente ad almeno tre volte lo stipendio medio annuo di un operaio, col tempo la lavatrice entrò in tutte le famiglie italiane e portò all’abbandono dei lavatoi. La comodità, prima di tutto, fu la molla che spinse le massaie a voler dimenticare pratiche faticose, che impegnavano giornate intere e mettevano a dura prova la tenuta fisica delle lavandaie.

I lavatoi erano alimentati con l’acqua che scorreva dalle rogge pubbliche o che veniva tratta dai pozzi artesiani. Quindi, il bucato si faceva in acqua fredda. A seconda delle stagioni, poteva essere addirittura gelata.

Per lavare, si usavano grossi pezzi di sapone di Marsiglia, con cui le lavandaie sfregavano ripetutamente i panni fino a eliminare del tutto le macchie.  Anche quando l’arrivo dell’acqua corrente in casa portò a fare il bucato tra le mura domestiche, rimase un lavoro lunghissimo: tant’è vero che le prime pubblicità delle lavatrici sottolineavano proprio il fatto che con questo nuovo elettrodomestico le massaie avrebbero ridotto a poche decine di minuti operazioni che occupavano giornate intere.
Di fatto, l’introduzione della lavatrice elettrica – in passato erano già stati inventati modelli rudimentali azionati a mano – portò all’utilizzo dell’acqua calda e a sistemi di lavaggio sempre più efficaci per ottenere un bucato più pulito e igienico in tempi brevi.

Perché si lava in acqua calda

Forse proprio in funzione di ciò che rappresenta nell’immaginario collettivo la conquista del lavaggio in lavatrice, il lavaggio in acqua calda è diventato un must, irrinunciabile oggi per le famiglie italiane.

Del resto, è anche vero che non si tratta solo di uno status symbol, ma di una esigenza spesso supportata dalla convinzione che l’acqua calda pulisca in modo più profondo che l’acqua fredda.
È senz’altro vero che una parte di batteri non sopravvive ad alte temperature, ma è altrettanto vero che spesso i classici 60° utilizzati in lavatrice non sono sufficienti a eliminarli del tutto, motivo per cui vengono aggiunti al bucato detersivi aggressivi e additivi igienizzanti.
Anche per ciò che riguarda le macchie grasse, più la temperatura di lavaggio aumenta, più aumenta la loro capacità di sciogliersi. Perciò è più facile che una macchia di grasso venga rimossa se si lava a temperature più alte. Per contro, quando si sciolgono le macchie si dividono in parti molto piccole e si diffondono in profondità nelle fibre del tessuto, provocando il classico effetto alone.

Inoltre, certi tipi di macchie, provocate da sostanze che contengono proteine, come uova, sangue, etc., andrebbero sempre lavate in acqua fredda: l’acqua calda, infatti, provoca la coagulazione delle proteine e fissa la macchia anziché eliminarla.

I vantaggi di lavare in acqua fredda

Ammettendo di trovare un sistema che permetta un lavaggio in acqua fredda altrettanto efficace per quanto riguarda l’igiene dei capi, i vantaggi dei lavaggi a basse temperature sono piuttosto importanti:

  • Risparmio energetico: si calcola che ben il 90% del consumo di energia elettrica della lavatrice dipenda dal riscaldamento dell’acqua. Di conseguenza, l’uso esclusivo di acqua fredda o comunque non superiore a 30° porterebbe a un notevole risparmio energetico, con ricadute positive sia sull’ambiente sia sull’economia personale.
  • Risparmio in termini economici: lavare in acqua fredda è più economico tanto che si calcola che, a seconda del proprio contratto di fornitura di energia elettrica e delle relative tariffe, una famiglia più arrivare a risparmiare fino a 60 euro all’anno.
  • Maggiore durata dei capi: l’acqua calda stressa i tessuti. Se questo è risaputo per materiali come la lana, a lungo andare anche tessuti meno delicati come il cotone e i sintetici risentono dei lavaggi in acqua calda e la loro vita media diminuisce sensibilmente di durata.

Bucato igienizzato in acqua fredda: come è possibile?

La domanda che sorge spontanea è: come far convivere igiene e lavaggi in acqua fredda, senza tornare alle faticose pratiche di lavaggio delle nostre nonne?
La tecnologia di Bryzo oggi ha creato un sistema di lavaggio a ossigeno attivo (ozono) che permette di ottenere un bucato a basse temperature con la massima igiene, addirittura superiore a quella dei lavaggi in acqua calda.
L’ozono, infatti, è il gas naturale con il maggiore potere battericida, superiore del 52% persino a quello del cloro.
Decomponendosi in acqua, forma ossigeno e ossigeno atomico che eliminano del tutto batteri, virus, funghi e muffe senza lasciare alcun tipo di residuo.

Oltre a non aver necessità di additivi né detersivi, non richiede nemmeno l’uso dell’acqua calda. In questo modo tutti i vantaggi dei lavaggi in acqua fredda si uniscono a quelli di un bucato perfettamente igienico, diventando così la soluzione perfetta per le massaie del 2020.