L’importanza di un bucato privo di batteri e funghi per i bebè.

Fare il bucato per i neonati è una operazione meno banale di quello che si potrebbe pensare e dalla quale può dipendere la salute del bebè.

I neonati sono più esposti sia agli agenti patogeni sia a potenziali allergie che possono verificarsi venendo a contatto con residui chimici di detergenti e detersivi. Di conseguenza, è bene proteggere il neonato da situazioni potenzialmente pericolose anche in relazione al semplice lavaggio del bucato.

I rischi di un bucato non igienico

Spesso lavare i panni in lavatrice non è sufficiente, tanto più se si tratta di indumenti che vengono utilizzati dai neonati.
Studi scientifici dimostrano che in un bucato sono presenti milioni di batteri, di cui la gran parte rimane anche dopo il lavaggio in lavatrice.
Si tratta di vari tipi di batteri, tra cui anche alcuni patogeni come l’escherichia coli.

La maggior parte di questi batteri vivono nell’ambiente, nei cibi e nell’intestino e talvolta sono del tutto innocui. Tuttavia, alcuni ceppi si sono modificati e possono provocare infezioni. In genere, colpiscono l’apparato digerente, l’apparato urinario e quello respiratorio. Pertanto, si possono generare sintomi e patologie diverse: da diarree e infezioni delle vie urinarie a polmoniti.

I neonati, che non hanno ancora sviluppato in modo completo il sistema immunitario, possono ammalarsi più facilmente e avere conseguenze più gravi.
Oltretutto, il bucato dei bambini generalmente è terreno più adatto alla proliferazione dei batteri rispetto a quello degli adulti: pappe incrostate su bavaglini e tutine, residui fecali fuoriusciti dai pannolini e, quando iniziano a camminare, sporcizia sui vestiti come per esempio fango, sono veicoli perfetti per contribuire alla diffusione di agenti patogeni.

Tuttavia, l’uso di detergenti aggressivi e di disinfettanti chimici può essere altrettanto dannoso, in quanto alcune sostanze possono lasciare residui che creano irritazione e allergie alla pelle del neonato.

Se già la salute degli adulti può essere compromessa, a maggior ragione la pelle dei neonati può essere danneggiata in quanto assorbe più velocemente e in modo più massiccio i residui dei detersivi. La pelle del neonato, infatti, è più delicata e ha uno strato lipidico più sottile.

Come lavare i panni dei neonati

Per ridurre le probabilità di contaminazione da batteri e diminuire le possibilità che la pelle del neonato venga danneggiata dai detersivi, si possono applicare alcune buone norme igieniche.

  • Mantenere separato il bucato dei neonati da quello degli altri componenti del nucleo familiare. In questo modo è meno facile che i batteri portati dal bucato degli adulti vengano a contatto con i panni del neonato e si depositino su di esso.
  • Non lasciare i panni sporchi a lungo nelle ceste della biancheria sporca. Man mano che passa il tempo, più i batteri proliferano e attaccano il bucato. Anche in questo caso è opportuno separare i capi del neonato da quelli degli altri membri del nucleo familiare.
  • Lavare i capi del neonato non appena si sporcano. Più lo sporco si accumula, più produce batteri e più diventa difficile il lavaggio.
  • Non lasciare la biancheria dentro il cestello della lavatrice dopo il lavaggio. Si tratta infatti dell’ambiente ideale per la proliferazione di batteri, oltre che di funghi, muffe e spore, a causa della temperatura e della umidità presente nel cestello.
  • Leggere le etichette e seguire le indicazioni per quanto riguarda le temperature e i cicli di lavaggio. Per i capi più delicati, utilizzare le apposite bustine di cotone o in rete per evitare che la centrifuga possa danneggiarli.
  • Scegliere detersivi poco aggressivi e leggere bene le indicazioni sull’etichetta che riportano i componenti chimici. Evitare detersivi che contengono tensioattivi chimici: oltre a essere pericolosi per la salute, sono dannosi anche per l’ambiente, in quanto non sono biodegradabili.
  • Far asciugare i panni puliti all’aria aperta e al sole, in modo che non rimanga umidità. Prima di ritirarli controllare bene l’asciugatura.

Come lavare i capi dei neonati con Bryzo

Per eliminare del tutto i batteri, i virus, i funghi, le muffe e le spore, senza tuttavia utilizzare detersivi aggressivi o disinfettanti che possono avere effetti tossici sui neonati, la soluzione arriva dalla tecnologia a ossigeno attivo.

Bryzo ha creato un sistema che unisce l’ossigeno attivo con ioni d’argento e raggi UV, garantendo così la massima igiene per ogni capo: da quelli dei neonati a tutti quelli del nucleo familiare.
L’ozono è un gas naturale che elimina del tutto i batteri con una efficacia superiore del 52% a quella dei più potenti disinfettanti, come il cloro.

Proprio per l’efficacia della sua azione antibatterica e antimicotica non è necessario utilizzare alcun tipo di detersivo né acqua calda. A soli 30°, infatti, vengono del tutto rimossi gli agenti patogeni presenti nel bucato.
Poiché si tratta di un gas naturale, che a contatto con l’acqua ritorna allo stato di ossigeno, non rilascia alcun tipo di residuo e non ha conseguenze né sui tessuti né sulla salute di chi entrerà a contatto con essi.