Bucato e lavatrice: cinque cose che non sai

Fare il bucato oggi è un’attività considerata semplice, soprattutto da quando l’avvento della lavatrice e l’uso dei detersivi hanno ridotto i tempi di lavaggio e ne aumentato l’efficacia.

Tuttavia, ci sono aspetti del lavaggio che non tutti conoscono e quelli che sono considerati vantaggi possono trasformarsi elementi potenzialmente dannosi per la salute.

Cinque cose da sapere sui lavaggi in lavatrice

1. Dopo un lavaggio a 40° rimangono ancora 100 milioni di batteri

Igienizzare non è sufficiente, l’importante è disinfettare: i batteri presenti nell’ambiente e sui capi di vestiario vivono e proliferano anche al di fuori dell’organismo che li ospita e possono essere eliminati del tutto solo a temperature molto elevate, superiori ai 100°.

Il cestello della lavatrice, per esempio, è l’habitat ideale per la proliferazione dei batteri, grazie al fatto che rimane sempre umido e a una temperatura ideale. Per questo motivo è necessario eliminare del tutto i batteri durante il lavaggio, per evitare che possano proliferare e diffondersi anche nei lavaggi successivi.

Tanto più che i batteri possono essere molto pericolosi per la salute umana: tra le varie specie, infatti, ce ne sono di innocui ma anche di patogeni.
Si stima che dopo un lavaggio a 40° riescano a sopravvivere comunque 100 milioni di batteri, mentre dopo un lavaggio a 30° ne rimangono ancora 50 mila milioni.

Anche il rapporto presentato dal Global Hygiene Council, che ha stilato le linee guida per ridurre il rischio di infezioni nei bambini, raccomanda nelle buone pratiche di garantire che la biancheria sia disinfettata. Oltre al lavaggio ad alte temperature e l’uso di disinfettanti, consiglia l’esposizione al sole del bucato. La presenza di ossigeno attivo è, infatti, fondamentale per ottenere un’igiene profonda.

2. La pelle assorbe per contatto i residui chimici

Il corpo umano è una sorta di spugna e assorbe fino al 60% delle sostanze chimiche con cui entra in contatto. Se da un lato questa caratteristica può essere sfruttata in modo utile, per esempio con i cerotti alla nicotina oppure con quelli antidolorifici, possono tuttavia esserci anche risvolti dannosi per la salute.

È il caso, per esempio, dei residui chimici che rimangono dopo i lavaggi. I detersivi, infatti, rilasciano depositi insolubili che nemmeno dopo numerosi lavaggi possono essere eliminati del tutto. I capi che vengono indossati dopo i lavaggi rimangono carichi di questi residui, che hanno la capacità di fissarsi in modo particolare sui tessuti. Il conseguente contatto con la pelle può avere effetti negativi per la salute.

In particolare nel caso dei neonati: i bambini piccoli hanno sovente l’abitudine di mettere in bocca indumenti, lenzuola e altri tessuti con cui entrano in contatto. Attraverso la suzione c’è il rischio che ingeriscano queste particelle chimiche rimaste dopo il lavaggio.

Anche nel caso degli adulti, tuttavia, il contatto tra i residui e la pelle può essere fonte di allergie e, nei casi più gravi, provocare dermatiti da contatto.

3. Non tutti i microrganismi fanno male: non esagerare con i detersivi

Alcuni microrganismi solo molto utili per la salute: non solo alcuni batteri formano la flora batterica, ma altri svolgono funzioni strategiche pe il benessere dell’epidermide e per l’equilibrio dell’acidità della pelle.

Il pH naturale della pelle è leggermente acido, in quanto ha valori compresi tra il 4,7 e il 5,75, mentre quello dell’acqua pura ha un valore di 7 ed è neutro. È molto importante che il pH della pelle venga mantenuto nei suoi valori naturali e che il contatto con detersivi o detergenti non lo alteri.

Il tipo di detergente utilizzato, così come l’uso eccessivo, possono alterare la flora batterica microbica. Poiché la sua funzione è quella di proteggere la pelle, quando la flora batterica subisce delle alterazioni diventa più vulnerabile alle infezioni e più delicata.

Inoltre, un’eccessiva disinfezione del bucato, soprattutto quando ottenuta con prodotti chimici, può essere controproducente. Anche perché molto sovente i residui chimici non vengono eliminati del tutto, entrando in contatto con la pelle.

4. I cattivi odori nascono da una igiene non perfetta

Sovente, pur dopo un lavaggio in lavatrice, alcuni capi emanano un cattivo odore. Questo avviene in particolare con gli asciugamani. Al primo uso, svanito il profumo molto intenso dell’ammorbidente, prendono subito un odore di stantio.

La causa è da ricercare nel fatto che non sempre il lavaggio elimina del tutto le muffe e le spore che si annidano in questi capi. Per loro caratteristica, infatti, rimangono spesso umidi e si trasformano in un veicolo privilegiato per i germi. Le muffe, spesso invisibili all’occhio, si fissano tra le fibre e non vengono distrutte nemmeno con il lavaggio.

L’utilizzo di detersivi molto profumati spesso copre gli odori ma non elimina la causa dell’odore, tant’è vero che il profumo è poco duraturo e l’odore subentra poco dopo il lavaggio. Inoltre, l’aggiunta di profumi ai prodotti chimici può essere ancora più dannosa, in quanto spesso rilascia residui chimici e può essere causa di allergie.

5. Il profumo del sole è il profumo della salute

Fino a pochi anni fa, per il bucato venivano utilizzati rimedi naturali come la cenere, il bicarbonato, l’aceto e il sapone di Marsiglia.

Non essendoci ancora sistemi artificiali per il lavaggio e l’asciugatura dei panni, questi venivano semplicemente stesi al sole. E, seppure ci volesse più tempo ad asciugare, emanavano il caratteristico profumo di sole.

Il profumo del sole non è solo una fantasia potenziata dai ricordi nostalgici di un tempo che non c’è più, ma ha una ragione scientifica. I raggi del sole, infatti, rilasciano ossigeno attivo, un gas dalla colorazione bluastra che è presente nell’atmosfera, e che ha un odore caratteristico: quello che sentiamo sui panni stesi al sole.

L’ossigeno attivo ha un potente potere germicida e, alla giusta concentrazione, elimina virus, batteri, funghi, muffe e spore.

Ecco perché i panni stesi al sole possono essere più igienici di quelli asciugati in casa o in asciugatrice.

I sistemi di lavaggio a ossigeno attivo: la soluzione ideale

Se oggi pare anacronistico pensare di stendere tutti i panni al sole, tuttavia la tecnologia ha permesso di rivolvere molte criticità grazie ai lavaggi con ossigeno attivo.

Osservare la natura e scegliere soluzioni in linea con essa ha dato i suoi buoni frutti. Per le particolari caratteristiche dell’ossigeno attivo, infatti, il bucato risulta perfettamente disinfettato, sano, senza cattivi odori e senza rischi di allergie e dermatiti da contatto.